Scrivere a scuola (col senno della business writer)
Testo e slide del mio intervento al Learning More Festival
Sono in pista da tanti anni, anni in cui ho condiviso praticamente tutto quello che ho letto, fatto, pensato. Per questo quando mi viene chiesto di partecipare a un evento o di rispondere a domande, ormai mi viene istintivo dire di no. “Cosa mai posso dire di nuovo, di diverso che non abbia già detto o scritto?” mi chiedo subito. Il fatto di non essermi mai tenuta niente nei cassetti, unito alla mia natura fondamentalmente orsa, mi fa chiudere a riccio.
Per fortuna l’istinto è una cosa e il ragionamento è un’altra. Perché invece i giorni modenesi del Learning More Festival sono stati bellissimi da tanti punti di vista e sono supergrata agli organizzatori per aver tanto insistito perché partecipassi.
Il tema del mio intervento: Saper scrivere per farsi scegliere, affermarsi e crescere nel mondo del lavoro. Prepararlo mi ha fatto cambiare punto di vista (sono venuti ad ascoltarmi soprattutto insegnanti di scuola) e pormi nuove domande. Inutile dire che mi ha fatto un gran bene.
Trovate l’intero intervento, completo di slide, sul blog.
Grazie, Letizia!
Un’altra persona che mi ha molto piacevolmente “scomodata” e alla quale sono ugualmente grata è Letizia Sechi, che ha ospitato una mia intervista sulla sua newsletter Alternate Takes qui su Substack. Intervista bella lunga, che mi ha fatto riflettere su aspetti più nascosti del mio lavoro.
Eccentricità
Se il Learning Festival mi è piaciuto così tanto è anche perché ci sono rimasta due giorni pieni e ho avuto la possibilità di seguire tanti altri interventi, soprattutto su temi che mi interessano molto ma sono più eccentrici rispetto al mio lavoro. Così mi sono goduta due ore sulla divulgazione dell’arte nei musei e uno strepitoso intervento di tre strepitose docenti di scuola media su un metodo di insegnamento della scrittura che già conoscevo ma che raccontato da loro mi ha affascinata. Il metodo è il Reading & Writing Workshop: lo sta diffondendo nelle scuole italiane un drappello di indomite docenti che hanno un sito e una pagina facebook. Io ne ho in parte parlato in questo post.
Il Festival è organizzato da FEM - Future Education Modena: iscrivetevi alla community per ricevere aggiornamenti settimanali e anche per scaricare molti materiali, come le slide delle superlative prof.
Figure, figure, figure
Comunque, sia quello che ho ascoltato a Modena sia le domande che mi ha posto Letizia mi hanno ricordato (lo so, ma me lo scordo sempre!) quanto sia importante per la propria professione leggere, guardare, interessarsi di altro, anche cose apparentemente lontane. Per me “l’altro” sono quasi sempre le immagini, le arti visive in tutte le loro forme. Così alla fine dell’intervista il mio libro “che tutti dovrebbero leggere” è Figure di Riccardo Falcinelli.
Ora, invece, sul mio comodino c’è l’ultimo libro di Falcinelli, Visus. Storie del volto dall’antichità al selfie, un altro capolavoro divulgativo che mi fa scalpitare per andare a vedere mostre e musei solo per fare attenzione a volti di fronte, di profilo, di sguincio…
Ah, lo avessi letto prima di vedere la sala con gli autoritratti di Munch alla mostra milanese a Palazzo Reale! C’è fino al 26 gennaio, se potete non perdetela.
Linguaggio chiaro: per fortuna se ne parla tanto
Due segnalazioni
Festival di parola dura tutto l’anno perché ogni due settimane arriva un aggiornamento, sempre interessante. Se quindi non lo avete ancora fatto, iscrivetevi.
Ora al linguaggio chiaro è dedicato anche un podcast: Klara, del giornalista Nicola Rabbi.
Grazie sempre per la tua generosità, sei un esempio da seguire 💜
Grazie, Luisa. Ti porto sempre con me quando parlo di scrittura ✨️